A chi si rivolge il master

Il Master è rivolto a tutte le persone che siano sensibili al dialogo ecumenico ed interreligioso. Ad esempio:

chi lavora con le istituzioni

Per tutti coloro che lavorano nei forum interreligiosi, tavoli e consulte cittadine a cui offrire una competenza anche in chiave storico-culturale oltre che teologica.

chi anima occasioni d’incontro interreligioso

Per gli ideatori, animatori ed organizzatori di meeting, festival e convegni di carattere interreligioso con cui collaborare anche per promuovere la pratica interreligiosa.

chi si occupa di media

Per gli operatori dei media e gli editori di temi di carattere interreligioso con cui costruire una semantica corretta circa l’informazione religiosa ed interreligiosa.

gli operatori della sanità e delle carceri

Per tutti gli educatori e gli operatori sanitari e nelle carceri con cui discutere di come educare alla diversità religiosa e come promuovere forme di cura e sostegno nei confronti di persone di religione diversa.

gli studiosi

Per gli studiosi, ricercatori dentro e fuori le università, gli stessi studenti universitari sensibili al tema per ricercare con loro un nuovo paradigma pluralista capace di rispondere alle sfide di questo “nuovo tempo assiale”

chi è impegnato in ambito ecclesiale

Per tutti coloro che hanno impegni ed interessi ecclesiali sul versante del dialogo, i delegati per l’ecumenismo, i membri delle commissioni per il dialogo interreligioso, coloro che all’interno di specifici movimenti ecclesiali si occupano e preoccupano del rapporto con persone di altre religioni ecc per attrezzarsi insieme a conoscere il “Dio degli altri”

gli insegnanti e gli educatori

Per gli insegnanti e gli educatori in genere per prepararsi ad avvicinare con categorie appropriate la pluralità religiosa che portano i loro studenti e ragazzi

gli operatori sociali

Per le seconde-terze generazioni, per chi opera all’interno della rete italiana delle città interculturali, delle reti di musei e biblioteche, tra le iniziative dal basso e altre persone che lavorano in realtà come centri di salute, media e web, tribunali e questure, carcere e cimiteri per saper meglio offrire il loro servizio

chi opera nel volontariato internazionale

Per coloro che operano in progetti di cooperazione e volontariato internazionale e si trovano in presenza di una “diversità religiosa” da interpretare, per formarsi in modo corretto nei confronti di tale diversità, acquisendo strumenti informativi e pedagogici importanti nella relazione interculturale ed interreligiosa

Motivazioni ed esperienza di alcuni partecipanti

 

Luciano Mazzoni Benoni

 

Avendo alle spalle una concreta esperienza in ambito ecumenico e interreligioso, iniziata fin dalla gioventù e che nel 2006 mi aveva visto tra i fondatori del Forum Interreligioso di Parma, desideravo acquisire una base più solida e aggiornata rispetto alle elaborazioni intervenute. Ho quindi partecipato alla prima edizione del Master, raccogliendo quanto attendevo ed inoltre acquisendo conoscenze e rapporti diretti con i docenti, tutti impegnati dal vivo in questo impegnativo itinerario storico. Rispetto ad altri percorsi di studio accademico, ho trovato qui una precisa e forte motivazione attorno al carattere non facoltativo o discrezionale del dialogo: che diviene ormai indubbiamente e davvero costitutivo di una seria pratica di fede e di una conoscenza teologica viva da testimoniare in questa nuova epoca così imprevedibile ma anche affascinante.
La mia soddisfazione è stata tale che non solo ho fatto conoscere e consigliato il Master, ma che mi sono altresì reso disponibile per collaborare come tutor degli studenti nelle successive edizioni: constatando con piacere come gli studenti che ne sono usciti abbiano ricavato altrettanti stimoli ed apporti per la loro vocazione di laici dialoganti in ricerca. Non posso quindi che auspicare che il Master venga maggiormente conosciuto e possa divenire un percorso di studi frequentato e apprezzato come merita.

 

 

 

Francesca Del Corso

 

Sono Francesca Del Corso, da 30 anni attiva sul territorio pisano col Gruppo di Impegno Ecumenico di Pisa, iscritta al SAE – segretariato attività ecumeniche e frequentatrice delle sue sessioni di formazione da almeno un decennio.
Dal 2012 co-organizzatrice della annuale giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico (27 ottobre -un incontro organizzato dalle comunità locali, di conoscenza reciproca ed approfondimento sui temi proposti) e dei tanti altri incontri di svago, grigliate e giochi tra giovani di diverse fedi, per imparare a non aver più paura l’uno dell’altro ed a collaborare insieme per un buon vivere.
Nell’estate 2018 è stata attrazione fatale tra me ed il volantino del Master in dialogo interreligioso!
Da tempo cercavo questa occasione formativa e mi sono subito iscritta.
Avevo bisogno di una preparazione e studio organico su questi temi, coi migliori professori. Le aspettative non sono state affatto deluse, è stato un piacere approfondire fonti, strumenti e attori del dialogo interreligioso. Continuo coi miei impegni sul territorio, ma con più serenità, grazie al buon bagaglio di conoscenze e relazioni datomi dal Master ISE!

 

 

 

Dario Vannozzi

 

Da nove anni svolgo servizio presso la Caritas Diocesana di Livorno e lì ho potuto sperimentare l’incontro con moltissime persone di diverse fedi, etnie, culture, caratteri e fragilità che mi hanno aiutato a conoscere meglio il mondo, Dio e me stesso.
Nel corso degli anni, unitamente ad alcune esperienze in vari paesi africani, ho svolto servizio in particolare nell’ambito dell’immigrazione e da lì, nel luogo dove l’altro sembra così diverso e lontano, l’iniziale curiosità si è trasformata in una reale esigenza di incontrare, conoscere e dialogare con l’altro, dal più vicino al più lontano.Dal master in dialogo interreligioso ho ricevuto una maggior conoscenza delle principali tradizioni religiose e, soprattutto, la conferma che la possibilità di un mondo migliore di quello in cui viviamo non può che passare attraverso il dialogo con l’altro, interculturale e interreligioso. Un dialogo che non è soltanto teologico o filosofico, ma che riguarda ognuno di noi nell’approccio alla nostra quotidianità, in una modalità che deve “farsi carne” attraverso il riconoscersi appartenenti “all’unica famiglia umana” e, pertanto, approfondire le reciproche conoscenze per collaborare nella costruzione di un futuro di fratellanza.
Questo è ciò che il master mi pone davanti nel proseguo del mio cammino e per cui mi auguro ogni giorno di riuscire a dare il mio contributo, con l’aiuto dell’Unico Dio.

 

 

 

Elisa Battistella

 

Un insegnamento per la vita

In una società sempre più plurale come quella in cui viviamo, un docente – in modo particolare di Religione Cattolica – deve avere gli strumenti per comprendere la complessità della realtà e incoraggiare i suoi alunni a relazionarsi in modo positivo con chi ha un backround culturale o religioso diverso dal proprio. Partendo da questo presupposto, ho scelto di iscrivermi al master in Dialogo Interreligioso, organizzato dall’Istituto di Studi Ecumenici “S. Bernardino”.
L’esperienza è stata molto arricchente, perché mi ha fornito un bagaglio di conoscenze e di esperienze, mettendomi a confronto con docenti altamente qualificati, ma anche con altri studenti che condividono questo mio interesse, oltre a farmi entrare in contatto con alcune delle comunità religiose più importanti di Venezia.
Grazie a questa “cassetta degli attrezzi”, ho potuto proporre ai miei studenti percorsi didattici più coinvolgenti, esortandoli a costruire ponti e non muri, secondo l’insegnamento di papa Francesco. Inoltre, ho avuto l’opportunità di riflettere su queste importanti tematiche all’interno riviste come Studi Ecumenici, pubblicata dall’ISE “S. Bernardino”, oppure durante convegni e giornate di studio.

 

 

 

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